Attenzione: gli orari per i corsi 2020-21 sono ancora in via di definizione
Orario dei Corsi:
Lunedì
18:00 - 19:00 ZUMBA fitness - Step - Tonificazione - Stretching - Pilates
20:00 - 21:00 Salsa - Bachata - Merengue - Kizomba - Rueda de Casino
Mercoledì
17:30 - 19:00 Danza Moderna - Latin - Hip Hop - Coreographic Team - Lyrical
19:00 - 20:00 Showdance - Danza moderna - Lyrical - Tip Tap
20:00 - 21:00 Balli di Gruppo
21:00 - 22:00 Balli di Gruppo
Giovedì
9:30 - 10:30 Ginnastica Dolce - presso Centro Ancescao a Narni Scalo
18:00 - 19:00 ZUMBA fitness - Step - Tonificazione - Stretching - Pilates
20:00 - 21:00 Salsa - Bachata - Merengue - Kizomba - Rueda de Casino
Venerdì
17:00 - 18:00 Danza bambini
18:00 - 19:00 Danza Moderna - Latin - Hip Hop - Coreographic Team - Lyrical
19:00 - 20:00 Flamenco
20:00 - 21:00 Ballo da Sala - Liscio Unificato - Danza Sociale - Latino Americano - Danze Standard
21:00 - 22:00 Ballo da Sala - Liscio Unificato - Danza Sociale - Latino Americano - Danze Standard
I balli
LA SALSA è il ballo di coppia danzato sulle note dell´omonimo genere musicale, ed ha movimenti e regole codificate. Esistono varie scuole, stili e tecniche diverse; tuttavia le principali sono la salsa cubana, la salsa venezuelana e la salsa portoricana, le quali a loro volta possono dividersi in altre sottocategorie (come la NY Style, altrimenti nota come Mambo On2). Uno degli elementi chiave di questo ballo è la pausa (chiamata anche battuta, sospensione o stop) sul quarto tempo del ritmo: durante l´esecuzione dei passi, per ogni tre "step" ballati ce n´è uno non ballato. Tale caratteristica subisce varianti ed evoluzioni a seconda della scuola e del gusto dei ballerini. Pur esistendo sequenze di movimenti predefinite, chiamate figure o coreografie, la concatenazione di queste l´una all´altra è basata sull´improvvisazione; sta quindi alla fantasia dei ballerini costruire i vari passi di danza durante tutto l´arco del brano.
LA BACHATA è un genere musicale latino-americano originario della Repubblica Dominicana che ha dato origine al relativo ballo di coppia.Tra i generi caraibici è uno dei pochi in cui l´influenza dei ritmi africani è meno evidente, difatti la musica presenta un suono dolce e melodico. I testi delle canzoni trattano sempre il tema dell´amore in tutte le sue sfumature, a volte in termini idilliaci e a volte in termini drammatici.Attualmente esistono due scuole di pensiero sull´interpretazione moderna di questo ballo: la prima, prettamente dominicana, prevede una danza più fedele alle origini, con pochissime figure e un movimento quasi sempre sul posto,la seconda, tipicamente europea, prevede una danza ricca di figure, spesso importate dalla salsa o dal merengue, inserendo anche le figure della beguine, che rende il ballo molto coreografico e più fruibile dal punto di vista commerciale.
LA BACHATANGO è una danza di origine recente nata dalla fusione della bachata con il tango. La facilità di accostamento con altri stili o generi musicali deriva dal fatto che la musica della bachatango è suonata in un tempo musicale di 4/4, così come altri generi latino americani. Tango e Cha cha cha ad esempio, ben si accostano alla bachata e portano i "bachateri" più esperti ad esprimersi con queste innovazioni. La bachatango è l’ultima novità in fatto di stile di ballo; più precisamente è la fusione di due stili di ballo molto conosciutiLa Bachata è un ballo passionale, eroticamente carico, spesso giocoso… di origine Dominicana. Il tango è una disciplina più burrascosa, va ballato con “grintosa dolcezza” . La passionalità è al massimo, i pensieri sono però improvvisi, difficili da interpretare prima che avvengano ma, quando avvengono, sono sicuri e decisi.
IL CHACHACHA
E´ opportuno precisare che l´adozione relativamente recente (1951) dell´espressione ´cha cha cha´ non significa che la data di nascita della danza sia la stessa della sua denominazione ufficiale: i movimenti di base, quantunque non precisamente codificati, potevano già esistere prima che si arrivasse alla formalizzazione musicale di questo nuovo genere. Per la maggior parte degli studiosi, le origini delle movenze di CHA CHA sono collocabili a Cuba all´inizio del 1900, nel periodo in cui si svilupparono son, danzòn, rumba e mambo. Sul significato della espressione CHA CHA CHA ci sono diverse ipotesi: La voce cha cha cha è una onomatopea. Sta ad indicare il ritmo specifico del ballo. In pratica rappresenta il suono di uno strumento di accompagnamento (qualunque esso sia stato) che all´origine ne segnava la cadenza (base ritmica). Riproduce il suono ritmico delle scarpe sul pavimento nella esecuzione del triplo passo. Questa ipotesi ci fa pensare ad una danza eseguita non all´aperto, su pavimenti sconnessi, ma in locali con pavimenti levigati. Lo chassè è una figura che richiede il pattinamento veloce dei piedi; pertanto vuole una superficie liscia e non, ad esempio, di terra battuta o coperta a prato (vedi ipotesi 3). CHA CHA è anche il nome di un sonaglio costruito col baccello di alcune piante. Nei balli di gruppo, nelle danze propiziatorie e nelle manifestazioni religiose con accompagnamento di musiche e canti, le guide che avevano compiti di coordinamento usavano tale sonaglio per scandire il tempo e per segnalare la fine delle pause. Anche in tal caso si può tirare in ballo il discorso della onomatopea, in questo senso: il sonaglio veniva agitato sul motivo/ritmo CHA CHA + pausa. Enrique Jorrin adottò l´espressione cha cha cha nel 1951 (dopo averlo precedentemente chiamato ´mambo-rumba´). Egli, per definire in modo univoco una danza che andava assumendo precisi connotati rispetto a danzòn, rumba e mambo, scelse una denominazione che faceva direttamente riferimento alla triplice marcatura della base ritmica da parte dei danzatori. In realtà, Jorrin non aveva inventato niente: era un attento osservatore di ciò che succedeva in pista, oltre ad essere un bravissimo arrangiatore di mambo e danzòn. Mentre, ad una festa (al chiuso?), eseguiva un mambo, notò che alcuni ballerini non effettuavano la pausa sul battito slow, ma continuavano a muovere i piedi in chassè. Magari non erano ballerini provetti, ma semplici improvvisatori. Sta di fatto che eseguivano un movimento significativo dal punto di vista coreico. Tanto è vero che Jorrin ne fu positivamente colpito. Si deve, a tale proposito, solo aggiungere, che all´epoca si ballava per imitazione; per cui è ipotizzabile che quel triplo passo che Jorrin vedeva per la prima volta fosse già largamente usato al di fuori delle conoscenze ufficiali. Molti studiosi considerano questo ballo una derivazione del mambo, anzi una sua riproposizione in chiave moderata. Altri affermano che esso derivi direttamente dal danzòn. E´ interessante Soffermarsi a riflettere proprio sulla prima denominazione inventata da Enrique Jorrin. Egli fu, in assoluto, il primo musicista a costruire l´impalcatura ritmica del cha cha cha, formalizzandolo musicalmente. Ma quando si trovò di fronte al problema di trovare un nome, non riuscì a far di meglio che chiamarlo ´mambo_rumba´. Il motivo di questa sua scelta sta nel fatto che egli percepiva non tanto o non ancora un genere autonomo e del tutto originale, ma un miscuglio, sia pure riuscito, di ritmi e sonorità preesistenti nelle danze caraibiche e latino-americane. Jorrin era realmente convinto che la semplice amalgamazione di elementi di rumba e di elementi di mambo non portasse oltre quanto già visto negli ambiti separati di rumba e di mambo, appunto. In realtà, ciò avveniva solo perchè mambo, rumba e danzòn erano danze e generi musicali già consolidati, mentre il cha cha non esisteva autonomamente. Ma Enrique Jorrin era un grande compositore: credette fino in fondo di poter inventare un nuovo ritmo, usando ingredienti familiari e domestici. E lo fece alla grande: perchè il cha cha, a partire da lui, è diventato uno dei più famosi generi musicali e dei più grandi balli di tutti i tempi. Il cha cha cha si diffuse sia come musica che come ballo a partire dal 1950. Negli USA era quasi una moda nel 1953, grazie a orchestre importantissime come Orquesta America e grazie a grandi musicisti come Tito Puente, Xavier Cugat e Perez Prado. Si formarono orchestre e gruppi specializzati con un alto numero di componenti, addirittura fino a quindici. La base ritmica lenta incoraggiava anche la formazione di gruppi vocali: molte furono le canzoni scritte su musiche di cha cha cha. Nel 1954 Enrique Jorrin portò in Messico questo nuovo genere musicale: riscosse un successo enorme. Ebbe tantissime richieste, dai locali, dalla radio, dalla televisione; al punto tale che per diversi anni lavorò con la sua orchestra esclusivamente nel Messico. Nei primi anni ´50 il cha cha cha si diffuse in quasi tutta l´America Meridionale, mentre a Cuba esplodeva con la forza di una moda irresistibile. In Europa questo ballo è arrivato nel 1954. In Italia è entrato nel 1958, senza però ottenere immediatamente un grande successo. Gli osservatori dell´epoca registrarono tiepide reazioni, sia da parte dei ballerini che da parte delle masse. Negli anni 1959-60, mentre in America e in Inghilterra era un ballo affermato con un vasto seguito di appassionati, in Italia rimaneva nell´ombra. All´improvviso, nel 1961, ebbe un inaspettato exploit grazie ad una soubrette all´epoca famosa, Abbe Lane (compagna di Xavier Cugat), che, attraverso il piccolo schermo, fece innamorare gli italiani: delle sue curve e contemporaneamente del cha cha cha. Da quel momento si è stabilizzato nelle abitudini e nelle preferenze del nostro popolo.
LA RUMBA
La rumba è un ballo di origine sudamericana. La caratteristica principale di questo ballo è il movimento accelerato e dondolante dei ballerini, quindi è necessario un discreto allenamento. Per quanto riguarda la musica l´elemento caratterizzante sono le claves, strumento formato da due cilindri da percussione battuti l´uno contro l´altro. L´origine della rumba si deve all´incrocio di alcuni ritmi spagnoli con altri africani. In particolare Il canto ha forti influenze andaluse mentre le percussioni sono africane. Essa nasce formalmente a Cuba nel 1878, subito dopo l´abolizione della schiavitù, quando la gente di pelle nera comincia a spostarsi dalle campagne verso le periferie degli agglomerati urbani. È in un tale contesto, di miseria e di riscatto, che prende origine un ballo ed una ritmica che trae origine dalla fusione dei ritmi spagnoli ed africani. Gli strumenti musicali utilizzati erano prettamente strumenti "recuperati" dalla vita di ogni giorno e, in particolare: maracas (composti con zucche svuotate e sassi), tamburi (qualsiasi tipo di cassone vuoto) e claves (composti da due bastoncini di legno).
La rumba classica si divide in tre tipologie:
- Yambù. Nella quale non esiste contatto fisico tra dama e cavaliere. La dama attira nel gioco amoroso l´uomo tramite figure molto sensuali basate su un ritmo lento. Metaforicamente rappresenta il ballo di uomo anziano che corteggia una dama più giovane, il ritmo è conseguentemente più lento rispetto alle altre tipologie.
- Guaguancò. Consistente in una danza imperniata sul corteggiamento e sulla simulazione dell´atto amoroso e basata su ritmi più veloci rispetto al Yambù. In tale fase il cavaliere esegue diverse serie di finte, girando attorno alla donna, cercando di allungare le mani verso le sue parti intime. La dama, a sua volta, si ritrae da tale esplicito corteggiamento e tenta di schivare le mani del cavaliere. Ciononostante, per propiziare la fertilità, continua a sedurre il cavaliere con rapidi movimenti ondulatori del bacino. L´improvvisa finta con la quale il danzatore insidia la donna, prende il nome di "Vacuna" che in spagnolo significa "Vaccino". Il maschio quindi, è come volesse pungere la donna per ingravidarla mentre ella si para portando la gonna in prossimità delle parti insidiate. In sostituzione della gonna la donna e l´uomo usano un fazzoletto per rendere più vistosi i movimenti.
- Columbia. È un tipo di rumba tipicamente rurale molto diffusa nella regione cubana di Matanzas, in cui danzano solo i maschi al fine di dimostrare la loro "potenza" e la loro "virilità" su ritmi velocissimi. Addirittura, in alcuni casi, si arriva alla prova dei coltelli: ogni ballerino si lega alle caviglie dei coltelli molto affilati e danza secondo un ritmo crescente. Vengono utilizzate anche bottiglie, fiamme e quant´altro, ed i ballerini possono essere addirittura bendati, sempre come prova di virilità.
Agli inizi, i comportamenti maschili vennero ritenuti dalla borghesia troppo pericolosi e quelli femminili troppo licenziosi, per questo la rumba ebbe difficoltà nell´emergere, rimanendo confinata per lungo tempo nelle periferie urbane. Essa diede poi vita a due diversi stili, uno che predilige la parte romantica della rumba (Yambù), l´altra più aggressiva e basata su Guaguancò e Columbia. La prima diede vita allo stile rumba/beguine, mentre la seconda diede vita allo stile caraibico da cui si giungerà, poi, al mambo ed alla salsa cubana. Infine, dalla columbia mescolata alla bomba, si arriva alla salsa portoricana.
IL JIVE o jive jazz è una danza in ritmo di 4/4 proveniente dal Nordamerica. Veniva ballata dagli afroamericani durante gli anni quaranta e rientra tra le discipline latino-americane. Fu inventata ad Harlem nella notte del 21 maggio 1927 al Savoy Ballroom. In quella data si stava festeggiando un importante avvenimento: Charles Lindbergh era riuscito a trasvolare l´oceano Atlantico ed era arrivato "vittorioso" a Parigi. Nella sua prima formulazione, il jive fu ballato esclusivamente da danzatori neri. Successivamente fu ripreso dai bianchi che vi aggiunsero numerose figure e vi apportarono modifiche tecniche che ne complicarono e appesantirono l´esecuzione. Dopo la seconda guerra mondiale, con l´evoluzione del jazz verso il bebop, il break-away diventò la base del rock ´n´ roll, mentre il jive fu sottoposto ad una serie di revisioni e perfezionamenti stilistici che ne hanno fatto uno dei balli ancor oggi più prestigiosi a livello internazionale. Era un´epoca di forte recessione economica ma di grande sviluppo per il ballo; le orchestre statunitensi di musica da ballo erano in forte competizione tra di loro e tutte alla ricerca di motivi con i quali distinguersi dalle altre. Il direttore di una di queste, Benny Goodman, effettuò degli esperimenti con il tempo di musica del foxtrot; egli cambiò gli accenti spostandoli dal primo e dal terzo battito rispettivamente al secondo e al quarto, ottenendo il ritmo della musica swing. I ballerini adattarono a questo nuovo stile di composizione nuovi passi e nuove figure, ispirandosi al Lindy hop, prima versione del rock and roll. Alcuni anni dopo i soldati americani e canadesi diffusero lo swing durante la seconda guerra mondiale nelle varie nazioni dove combatterono. In Francia questo nuovo ballo venne chiamato be-bop, in Germania Blues Boogie, in Italia boogie woogie e nel Regno unito Jive.
IL PASO DOBLE è una danza molto caratteristica, che prende il nome in Spagna, la cui tecnica viene studiata e approfondita in Inghilterra. Durante la danza i ballerini devono esprimere una storia di sfida come tra toro e torero, sottomissione e attacco. Importantissimo è l´atteggiamento e l´espressione corporea che deve quasi sempre mantenere la posizione delle braccia come se si usasse la cappa in mano; l´espressione del viso che deve avere carattere aggressivo con uso di forti focus verso il partner e lo spazio intorno a dove si danza. I vestiti utilizzati per questo ballo ricordano proprio il torero per il cavaliere e per la dama gonne larghe principalmente rosse e nere quasi sempre mantenute ampie dalle mani.
IL SAMBA è uno stile musicale originario del Brasile. Il nome "Samba" proviene probabilmente da semba, dialetto angolano che significa "panciata" a causa del modo in cui si ballava. In lingua portoghese è sostantivo maschile ma in italiano è consolidata la versione al femminile, come avviene per la Bossa Nova, la Rumba, ecc. Il samba più conosciuto a livello internazionale è "Aquarela do Brasil" di Ary Barroso.Il samba si sviluppò come genere alternativo di musica all´inizio del XX secolo a Rio de Janeiro (allora capitale del Brasile) sotto la forte influenza degli afrobrasiliani immigrati dallo stato brasiliano di Bahia. La vera "scuola di samba" (escola de samba), Mine, è stata adottata dai più grandi gruppi di musica samba nel tentativo di prestare l´attenzione verso le prestazioni del samba; le città universitarie locali erano spesso luoghi di pratica e performance per questi musicisti.Il Samba trova la sua origine a Salvador di Bahia, il porto dove venivano sbarcati gli schiavi rapiti nell´Africa occidentale. Alla sua formazione contribuirono le tradizioni musicali di varie etnie africane, soprattutto joruba e naghò; nel samba originario (bajano) troviamo miscelati i ritmi delle liturgie di varie divinità appartenenti alle religioni di vari popoli africani: jongo, cateretè, batuque, bajao ed altri. L´origine del Samba è legato alla formazione del candomblé, la religione sincretica afro-brasiliana che si formò in Bahia dall´incontro delle varie etnie che, sottoposte alla cristianizzazione forzata, furono costrette a nascondere le loro credenze nei simboli del cattolicesimo. L´attrice brasiliana Carmen Miranda ha contribuito a diffondere il samba internazionalmente. Significativamente nei testi del samba si ritrovano tali divinità ed il poeta Vinicius de Moraes con il chitarrista Baden Powell rivendicarono tale origine scrivendo afro-samba dedicati agli dei del candomblé. Il termine samba sembra derivi da due parole africane: sam ("paga!") e ba ("ricevi!"). Il samba fu coltivato sui morros ("colline") dove gli emarginati costruivano le favelas in cui vivevano, ma divenne termine ufficiale per definire questo tipo di musica (con i suoi vari generi) nel 1917, quando venne inciso il primo disco. Pelo Telefone (1917), di Donga (Ernesto dos Santos) e di Mauro Almeida (detto Peru dos pés frios cioè "Tacchino dai piedi freddi"), è considerato la prima registrazione samba. Il relativo successo ha trasportato il nuovo genere fuori dai ghetti neri. Il testo di Pelo Telefone parla del capo della polizia che manda a chiamare il sambista per calmare la confusione e l´agitazione del gioco d´azzardo bicho; ciò fa comprendere l´origine del samba come espressione umile, emarginata, accomunato alla delinquenza comune e comunque elemento di disturbo sociale. È singolare il fatto che allora la polizia, quando arrestava qualcuno per vagabondaggio o aspetto poco raccomandabile, controllasse se avesse callosità sui polpastrelli della mano sinistra; queste erano considerate sicuro indizio di reato poiché si trattava di suonatore di violão, dunque malandro o sambista. A Rio il samba fu coltivato nella casa di Tia Ciata (Maria Hilaria Baptista de Almeida) a Praça Onze; Tia Ciata era una bajana trasferitasi a Rio, sacerdotessa del Candomblé, e la sua casa era il punto di incontro dei più famosi sambisti (Sinhò, Donga, Heitor dos Prazeres, Pixinguinha, Caninha, Joao da Baiana ed altri). Il samba si insediò sui morros (colline) di Rio, dando vita alle famose escolas di samba, di cui la più famosa e quella di Mangueira, frequentata anche da Antonio Carlos Jobim, Luiz Bonfá, Chico Buarque de Hollanda, che le hanno dedicato molte musiche. A Mangueira appartengono anche il più grande sambista popolare, Agenor de Oliveira (più famoso come Cartola perché, essendo muratore, portava un cappello di carta), Nelson Sargento, attualmente ancora attivo, Alcione, Joao Nogueira, Leci Brandao e molti altri grandi sambisti. Il samba di Bahia ha trovato i suoi massimi interpreti in Dorival Caimmy, Wilson Simonal e Jorge Ben Jor, e poi in Joao Gilberto, che dal samba si spinge, insieme a Jobim, fino alla bossa nova, una forma di samba molto raffinata che, grazie a Jobim, utilizza armonizzazioni molto complesse ricavate dalle tecniche semitonali del jazz. Fu esportato con successo in Europa da Tati Casoni.
IL TIP-TAP è il nome con cui è nota in Italia la tap dance. Tale nome ha, molto probabilmente, una derivazione onomatopeica. Il tip-tap è un genere di danza in cui il ballerino indossa lo strumento musicale a percussione, composto da scarpe con adattamenti speciali per produrre suoni. Difatti lo scopo principale della tap dance è di "suonare" una linea ritmica, a cappella o integrata in una linea melodica. Per rendere il suono più marcato ed udibile si usa attaccare degli inserti, generalmente di alluminio, alla punta ed al tacco delle scarpe; tali inserti sono detti "claquettes" o "tap". Nella storia sono state utilizzate diverse varianti di questi inserti, da quelli di legno (di origine irlandese) a quelli di ferro, passando per la sola scarpa di cuoio (stile ´soft shoes´). Il tip-tap è stato creato combinando elementi di percussioni africane, e danzando con le tecniche di balli europei tipo il "clog" irlandese, attualmente molto conosciuto per lo spettacolo Riverdance, e lo step dancing. Il tip tap trova origine nei bassi ceti, sviluppandosi attraverso "battaglie" competitive agli angoli delle strade fra immigrati irlandesi e schiavi africani. Tra il 1700 ed il primo 1800 gli schiavi africani delle piantagioni svilupparono un tipo di danza ricollegabile al loro "juba" (danza rituale religiosa africana accompagnata da ritmiche battute di mani e suoni e tamburi): quando furono portati in America, fu loro vietato di praticare la loro religione, ed essendo le percussioni una parte integrante dei loro rituali, furono i battiti di mani e il percuotere il pavimento con i piedi a sostituire le originarie percussioni. Il periodo di massima fioritura di questa arte è stato tra il 1900 ed il 1955, quando era il tipo di danza principale nel Vaudeville e a Broadway. In quel periodo anche molte orchestre includevano tra i propri elementi dei ballerini di tap: in quel tempo la tap dance era detta anche "jazz dance", perché il jazz era la musica con cui si esibivano i ballerini di tap. Con progressive modifiche, pulizia dei movimenti e creazione di passi nuovi si arrivò a ciò che fu definito "american tap dance". I ballerini assunsero una posizione più rilassata, elegante, e furono inseriti movimenti con le braccia e le spalle, inizialmente un po’ trascurate. Negli anni ´30, ´40 e ´50 i migliori artisti si spostarono dal Vaudeville al cinema ed alla televisione, da cui la notorietà di alcuni artisti anche in Italia come Fred Astaire, Ginger Rogers, Gene Kelly o la famosa "Riccioli d´oro" Shirley Temple. Grandi talenti come Bill Robinson e John Bubbles aiutarono a definire regole e movimenti, e più tardi Hollywood popolarizzò il tip-tap nel mondo con i film di Fred Astaire, i Nicholas Brothers, Eleanor Powell ed altri grandi artisti. Durante gli anni ’50 lo stile del ballo cambiò, ed il tip-tap perse la sua popolarità nonostante continuasse ad essere praticato dagli amatori del genere. Negli anni ’60 la grande rinascita: eventi pubblici di rilievo riportarono alla ribalta questo particolarissimo ballo, che improvvisamente fu considerato una forma d’arte più che di divertimento. Fu ripescato per film e spettacoli teatrali, portato nel mondo con concerti e musical, ripreso anche a Broadway (Black and Blue, Bring in da noise Bring in da funk, Tap Dogs) e nelle pellicole (Cotton Club, Steppin’ out, Tap). Il 25 maggio è stata proclamata giornata nazionale del tip-tap, ed è celebrata con entusiasmo in tutti gli Stati Uniti. Un particolare tecnico: i primi ballerini nel 1920 usavano scarpe con le suole di legno. L’inserimento di pezzi metallici sotto le suole arrivò più tardi, e l’utilizzo dell’alluminio diventò lo standard.
IL FLAMENCO non è soltanto una danza tradizionale spagnola, ma è il nome di uno stile musicale, di una tecnica di pittura ed una danza tipica dell´Andalusia, fortemente influenzato dal popolo nomade dei Gitani. Il flamenco nasce come espressione popolare e si sviluppa in molti altri ambiti:
- Il flamenco nella festa in famiglia - dove si vedono "cante" (canto), "baile" (danza) e chitarra, affiancati dal "jaleo" (incitazioni a voce) e "palmas" (battito delle mani) di non professionisti;
- Tablao - il tipico locale spagnolo dove spesso si cena o si beve qualcosa e si assiste ad uno spettacolo di flamenco dal vivo con assoli e coreografie di 2 - 3 persone. Le figure presenti sono sostanzialmente quelle dell´ambito familiare.
- Teatro - nelle esecuzioni delle compagnie di flamenco si possono vedere oltre al "cante" al "baile", alla "palmas" e al "toque" rappresentato dalla chitarra anche altri strumenti musicali di recente introduzione come il violino, il contrabbasso, il flauto traverso, la chitarra elettrica e percussioni come il cajon ed altri strumenti.
Gli stili musicali del flamenco sono detti palos. Ne esistono più di 50 e sono classificati secondo criteri musicali: ritmo, tonalità, melodia. Le coplas (canzoni) possono essere dunque di stili diversi, che vanno dall’angoscia sofferente dei soleà alla più vivace alegrìa, dall’intensa disperazione della siguiriya all’ottimismo gioioso della bulerìa. Siviglia rappresenta la città che più di tutte celebra il flamenco dedicandogli tre grandi feste popolari: il Potaje Gitano (a giugno), il Gazpacho Andaluz (tra luglio e agosto) e la celebre ed internazionale Bienal de flamenco (che dura tutto il mese di Settembre). Il primo artista a fare del flamenco una professione fu El Fillo, nato intorno al 1820 a Cadice. Oggi giorno i flamenchisti si esibiscono (sia cantando e suonando, che ballando) nei Cafè Cantantes e riscuotono moltissimo successo soprattutto tra il pubblico straniero. Il Flamenco durante la sua lunga vita subì una brutta battuta d’arresto: la guerra civile spagnola e la Seconda Guerra Mondiale portarono distruzione e malcontento in tutto il territorio iberico, solo alla fine degli anni ’70 (durante gli ultimi anni della dittatura franchista) si vide una vera e propria rivoluzione artistica, ne nacque il Nuevo Flamenco mescolato ad elementi di musica popolare straniera, jazz e ritmi latinoamericani. I rappresentanti del Nuevo Flamenco sono Camaron de la Isla e Paco de Lucia (chitarrista). Il "baile" flamenco è l´espressione più conosciuta di quest´arte, in qualità di danza tradizionale spagnola, soprattutto dai turisti che tendono ad identificare, a torto, il flamenco con il ballo. La danza, per esempio ha raggiunto vette inimmaginabili in tutto il mondo grazie a Joaquin Cortes, nato a Cordoba nel 1969. Il gruppo di Cortes compie tournee mondiali fondendo il flamenco con la danza contemporanea, il balletto classico e il jazz.
LA DANZA ORIENTALE è una danza originaria del Medio-Oriente e dei paesi arabi, eseguita soprattutto, ma non esclusivamente, dalle donne, soprattutto nei Paesi del Medio-Oriente e del Maghreb, come Algeria, Tunisia, Libano, Irak, Turchia, Marocco, Egitto. Durante la Campagna d´Egitto di Napoleone, i soldati francesi vennero a contatto con questa danza: provenendo da una società relativamente puritana, il movimento sinuoso dei corpi delle danzatrici veniva percepito come un potente afrodisiaco. La danza orientale è unica nel suo genere: esistono diversi stili, che cambiano a seconda del Paese d´origine, come la danza col velo. In generale, questa danza è caratterizzata dalla sinuosità e dalla sensualità dei movimenti: è di effetto sia con musiche ritmate che lente. Di solito è praticata da danzatrici professioniste.
IL VALZER VIENNESE. Probabilmente il Valzer prese inizialmente spunto dal Landler, la danza montanara tipica dei contadini della Baviera e del Tirolo del ´700. Nell´800, grazie a musicisti compositori quali Johann Strauss padre (1804-1849), Johann Strauss figlio (1825-1899), il Valzer conobbe il suo massimo splendore e divenne quel ballo sensuale, gioioso ed affascinante, che tutti conoscono. Johann Strauss padre e J.Lanner per anni collaborarono tracciando così la storia del Valzer di Vienna. Quando il Valzer conquistò la Germania subito il perbenismo si indignò di questo ballo in cui per la prima volta le coppie ballavano abbracciate anziché staccate.
IL VALZER INGLESE deriva dal Valzer Viennese. In Inghilterra i maestri di ballo si ingegnarono in tutti i modi per renderlo compatibile con i costumi della loro società. Il ritmo fu rallentato parecchio, in modo tale che le figure di coppia chiusa e l´esecuzione dei volteggi non avessero tecnicamente bisogno di uno stretto e permanente contatto dei danzatori. Nacque così il valzer inglese perfetta sintesi fra l´ispirazione poetica di fondo del Valzer e la delicatezza spirituale dell´Hesitation, un ballo americano composto da serie di passi avanti, indietro e volteggi.
FOX-TROT Il ragtime è una musica nera basata sull´uso sistematico della sincope all´interno di uno schema di base abbastanza rigido. Si tratta di una musica popolare e al tempo stesso dotta. Lo dimostra il fatto che il suo strumento è il pianoforte. Assieme al blues e al jazz rappresenta il più importante fenomeno musicale del Nord America. I primi pianisti neri che suonarono tale ritmo risalgono al 1870; si esibivano in alcuni locali del Middle West e creavano degli originali arrangiamenti sulle più famose musiche europee del momento (mazurke, polke e operette). Il ragtime è importante non tanto per se stesso, ma in quanto preparò l´avvento del Jazz. Nella fase intermedia della sua confluenza nel jazz generò il fox trot che intraprese una sua strada fino a raggiungere il massimo successo attorno al 1915 quando la musica del fox trot fu messa a punto con la sua specifica caratterizzazione e vi si costruirono sopra delle figure di danza consistenti in camminate veloci, giri a destra e sinistra, salti e chassè. Secondo alcuni studiosi il nome Fox Trot (passo di volpe) dimostra che tale ballo appartiene al gruppo di danze derivate direttamente dal ragtime e che sfruttano nomi di animali per proporne la imitazione dei passi su ritmi sincopati: turkey trot (trotto del tacchino); grizzly-bear (orso grigio); donkey trot (passo dell´asino); peacock gilde (passo del pavone); chicken wheel (ruota di gallina); geechie walk (passeggiata dell´oca); fish step (passo del pesce). Nel 1915 il Fox Trot fu portato a Londra dal grande ballerino Oscar Duryea. La Società Imperiale dei Maestri di Ballo approvò l´adozione di tale danza, apportandovi significative trasformazioni: furono aboliti salti, chassè e bruschi movimenti; furono introdotte figure delicate prese in prestito dal Valzer Lento.Dopo la prima guerra mondiale il Fox Trot inglese generò le due varianti che ci sono state tramandate con i nomi che oggi conosciamo ovvero lo Slow Fox ed il Quickstep. In Italia questo ballo è molto radicato, al punto tale che lo si considera rientrante nella nostra tradizione
IL QUICKSTEP nacque nel 1920 da una combinazione di foxtrot, charleston, shag, peabody, e one step. La danza è di origine inglese, ed è stata standardizzata nel 1927. Il quickstep si è evoluto dal foxtrot, ed ora sono due danze molto distinte. A differenza dal moderno foxtrot, l´uomo schiude spesso i suoi piedi e i passi sincopati sono regolari (come è avvenuto nei primi Foxtrot). In un certo senso, i modelli di danza sono vicini al Valzer, ma viene ballato a tempo di 4/4 piuttosto che di 3/4. Il ritmo del quickstep è piuttosto vivace, poiché nato in un´epoca in cui regnava il jazz che gli ha donato le musiche ed i ritmi. Verso la fine del XX secolo, la velocità del quickstep ballato da ballerini di livello avanzato, è aumentata ancora di più a causa del largo uso di passi sincopati con durate di 8 tempi. Esisteva anche un quickstep del XIX secolo, che era una marcia, e non aveva alcuna relazione con quello moderno.
LO SLOW-FOX è il ballo lento per eccellenza, quello che da sempre è conosciuto come "il ballo del mattone" ed è il preferito dagli innamorati. Lo slow fox, infatti, è la versione lenta del fox trot, suonata attorno alle 28-30 battute al minuto. Ha un ritmo che deve essere sentito fino in fondo e vissuto con la massima ispirazione possibile. Si tratta di un ballo molto delicato, tutto basato sul perfetto equilibrio fra le pause dei lenti ed i passaggi leggeri dei doppi veloci, con delle cadenze particolari che lo rendono originale. Lo slow foxtrot, pur essendo derivato dal Foxtrot, si è imposto come danza autonoma, conquistando una posizione di prestigio all´interno delle danze standard.
IL TANGO ARGENTINO. Il Tango nasce come ballo popolare, amato dal popolo e snobbato dalle classi sociali più elevate. Trova la sua espressione nel contesto delle feste popolari fino a che non viene scoperto, esportato in Europa, modificato e quindi riportato nei suoi luoghi di origine. Una leggera evoluzione si ha agli inizi del ‘900, pur non toccando ancora gli strati alti della popolazione, il Tango si diffonde nei locali dove inevitabilmente assieme ai popolani ballavano anche piccoli e medi borghesi. Il periodo dal 1900 al 1915-20 è detto “Guardia vieja”; è l’epoca in cui il Tango comincia ad essere amato, a trovare la sua identità, a liberarsi dall’etichetta di popolare per diventare nazionale, quel nazionale che ben presto si trasformerà in internazionale. Tra i 4 personaggi più significativi di questo periodo il più importante è sicuramente Angel Villoldo, uomo eclettico: compositore, cantante, musicista; ha lasciato canzoni ancora tra le più ballate al mondo come “El Choclo” e “La Morocha”. È proprio Villoldo uno dei “responsabili” dell’esportazione del Tango all’estero, in maniera particolare in Europa, dove, assieme a Alfredo Gobbi e sua moglie Flora Rodriguez, fa conoscere il Tango. Negli anni ’20, anni d’oro per l’Argentina, il Tango vive un momento magico soprattutto nel suo paese, momento che si interrompe però nel 1930, con un colpo di stato. Negli anni ’40 subisce di nuovo una flessione e viene considerato prerogativa della massa e per questo disprezzato dalla borghesia; fino all’avvento de l’“avanguardia” con Astor Piazzolla, rappresentante primo e simbolo di un tango nuovo e molto amato. Oggi il Tango è il fenomeno culturale più vasto che l’America latina sia mai riuscita ad esportare nel mondo. Il Tango come danza, ma anche la sua musica, riescono ad attirare ancora moltissime persone; ed è sicuramente questo il motivo per cui viene molto usato, e non solo al cinema o a teatro, ma anche nei locali (molti organizzano serate danzanti dedicate al Tango) e, cosa molto recente, nelle piazze, dove scuole di ballo si esibiscono coinvolgendo il pubblico, affascinato da questa danza calda e sensuale e dalla sua musica piena di sentimento.
IL TANGO STANDARD. Quando il tango conquista l’Europa, incominciano i primi dissidi nella classe aristocratica che è indubbia se accettare un ballo nato dai bassi fondi malavitosi di una città Sudamericana. La carica erotica espressa è tanto forte che, nel 1913 il Papa Pio X, darà il suo consenso e benvenuto al tango tra l’aristocrazia Europea, dopo aver esaminato personalmente una coppia di ballerini esibirsi. Poco alla volta in Europa il tango viene stereotipato appiattito, reso competitivo, schematizzato in passi prestabiliti, perdendo l’essenza :l’improvvisazione. Si avrà, con il trascorrere degli anni come inevitabile conseguenza, la trasformazione del Tango Argentino in quello che noi oggi conosciamo come Tango Liscio. Dopo anni d’abbrutimento, l’Europa riscopre solo negli anni 80 il vero Tango, grazie a spettacoli e tournée direttamente dall’Argentina
LA POLKA o polca è un ballo a tempo binario. È un ballo veloce, di coppia, molto popolare sia tra gli amanti del ballo liscio (con passi camminati che ricalcano il ballo one step) che tra quelli del ballo folk (area occitana, quattro province, francese e irlandese). Divenuto ballo molto noto, ne esistono varie forme popolari oltre alle forme di musiche e danze da camera. La polka trae origine da alcune danze popolari diffuse in Boemia all´inizio dell´800, di cui è un´evoluzione. L´origine del ballo è avvolta nelle leggende. L´ipotesi più accreditata è quella dello storico boemo Alfred Waldau. Il maestro di musica Jesep Neruda, che insegnava a Praga, si trovò ad osservare una contadina ballare e cantare; sui suoi passi e su quella melodia elaborò un ballo, la polka appunto, che lanciò prima a Praga e poi a Baden, dove ebbe un incredibile successo. Nel 1835 la polka entrò nel repertorio di una banda musicale militare Boema. Il successo della danza contagiò successivamente tutta l´Europa.
LA MAZURCA o MAZURKA (in polacco Mazurek) è una danza di coppia con ritmo ternario diffusa in tutta l´Europa.Nata come danza popolare, per la sua natura vivace e frizzante, la mazurca sin dall´inizio si scostò dalla polacca (polonaise), danza tipica degli ambienti aristocratici del tempo caratterizzata da cadenze lente e tempo binario. Come l´usanza prevedeva, le due danze si affiancarono nelle suite di balli rinascimentali, la prima ricoprendo il posto riservato alla bassa danza e la seconda quello riservato all´alta danza (era infatti tipico suddividere le danze di corte cinquecentesche in gruppi diversi a seconda che esse fossero più o meno solenni e perciò dotate di differenti caratteristiche tecniche). Dalla Polonia venne introdotta, nel secolo XVII, in Russia e in Ungheria e, attorno alla metà del XVIII, in Germania da Augusto III. Le prime vere e proprie notizie riguardanti la mazurca, infatti, risalgono al 1770, periodo nel quale essa cominciò a trovare ampio favore nelle sale da ballo del resto d´Europa; solo un secolo dopo registrò un vero e proprio salto di qualità ottenendo popolarità soprattutto in Francia e Inghilterra. La sua diffusione in Europa fu soprattutto merito degli immigrati polacchi e dei rifugiati politici.
|